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STORIA

Il perfetto incontro
tra scienza e divinità.

La pianta dal nome Aloe Vera descritta da LINNE, la pianta Aloe Barbadensis descritta da MILLER, così come l’Aloe Vulgaris di LAMARCK non sono, in effetti, che una sola ed unica pianta.

In diverse civiltà antiche, era venerata come un dio. Nell’antico Egitto, l’Aloe Vera era la pianta il cui succo donava bellezza, salute ed eternità; partecipava ai riti di mummificazione e accompagnava i faraoni nel loro viaggio verso l’aldilà. Simbolo della vita eterna, era denominata “ELISIR DI GIOVINEZZA”.

Gli Egiziani l’ apprezzavano per le sue virtù cosmetiche. Secondo la leggenda, la bellezza della pelle e degli occhi di Cleopatra dipendevano dall’uso di lozioni d’Aloe preparate dagli schiavi nubiani. La bellezza leggendaria della regina Néfertiti è risaputa provenire dai suoi bagni di latte d’asina e di polpa d’Aloe.

In greco si pronuncia “ALOE”, in arabo “ALLOEH” e in cinese “ALO-HEI”.

Nell’America precolombiana, le giovani donne Maya utilizzavano il succo d’Aloe come cosmetico e i guerrieri si cospargevano il corpo prima di andare in guerra per rendersi invincibili. Per gli Indiani d’America, Aloe Vera era una delle sedici piante considerate come degli dei. Gli Jivaro la chiamavano “IL DOTTORE DEL PARADISO”.

Nel grande deserto africano, i nomadi la chiamano “IL GIGLIO DEL DESERTO”, in America del Nord, “IL GUERRIERO SILENZIOSO” e “DOTTOR ALOE”, i Russi “ELISIR DI LONGEVITA”.

Alessandro il Grande, ferito da una freccia nemica durante l’assedio di Gaza, fu curato, grazie ad un suo consigliere particolare, Aristotele, con unguento a base di olio di Aloe.

I Cinesi, così come i loro cugini Giapponesi, sono affezionati all’Aloe e la utilizzano sotto diverse forme. Da secoli l’Aloe è stata utilizzata specificamente per trattare le scottature e le malattie della pelle.Il farmacista di LI SHIH-SHEN (1518-1593), cita l’Aloe come una delle piante contenenti proprietà terapeutiche e la chiama “IL RIMEDIO ARMONIOSO”.

Battezzata da Cristoforo Colombo “LA MEDICINA IN VASO”, il succo d’Aloe permise di salvare numerosi marinai spagnoli a bordo della Santa Maria.

PARACLAY, il celebre medico del Rinascimento, scoprì le qualità dell’Aloe in Italia, a Salerno e nel corso dei suoi viaggi in Portogallo e in Spagna. In una lettera ad AMBERG fece il seguente elogio: “Questa misteriosa e segreta Aloe guarisce le scottature e gli avvelenamenti del sangue”.

Furono le missioni dei gesuiti portoghesi e spagnoli, dopo i primi esploratori, che introdussero la coltura dell’Aloe in America, in Africa e in Estremo Oriente. Prima di conoscere le sue molteplici proprietà, gli Indiani, che si erano convertiti, la chiamavano “L’ALBERO DI GESU”.

Dominique LARREY, chirurgo a capo degli eserciti napoleonici in Egitto, apprese le virtù dell’Aloe quando fu testimone della guarigione miracolosa di un’orribile ferita del suo mammalucco, provocata da un marabù. Egli utilizzava la sua spada per tagliare le foglie di Aloe per curare i famosi veterani della Grande Armata. Questo aneddoto è all’origine dell’espressione “sciabolare l’Aloe” (Archivi dell’Ospedale di Val di Grace”.

 

In molti paesi in cui la medicina moderna occidentale non ha sostituito le medicine tradizionali, l’Aloe rimane la pianta medicinale per eccellenza.

STORIA

Il perfetto incontro
tra scienza e divinità.

La pianta dal nome Aloe Vera descritta da LINNE, la pianta Aloe Barbadensis descritta da MILLER, così come l’Aloe Vulgaris di LAMARCK non sono, in effetti, che una sola ed unica pianta.

In diverse civiltà antiche, era venerata come un dio. Nell’antico Egitto, l’Aloe Vera era la pianta il cui succo donava bellezza, salute ed eternità; partecipava ai riti di mummificazione e accompagnava i faraoni nel loro viaggio verso l’aldilà. Simbolo della vita eterna, era denominata “ELISIR DI GIOVINEZZA”.

Gli Egiziani l’ apprezzavano per le sue virtù cosmetiche. Secondo la leggenda, la bellezza della pelle e degli occhi di Cleopatra dipendevano dall’uso di lozioni d’Aloe preparate dagli schiavi nubiani. La bellezza leggendaria della regina Néfertiti è risaputa provenire dai suoi bagni di latte d’asina e di polpa d’Aloe.

In greco si pronuncia “ALOE”, in arabo “ALLOEH” e in cinese “ALO-HEI”.

Nell’America precolombiana, le giovani donne Maya utilizzavano il succo d’Aloe come cosmetico e i guerrieri si cospargevano il corpo prima di andare in guerra per rendersi invincibili. Per gli Indiani d’America, Aloe Vera era una delle sedici piante considerate come degli dei. Gli Jivaro la chiamavano “IL DOTTORE DEL PARADISO”.

Nel grande deserto africano, i nomadi la chiamano “IL GIGLIO DEL DESERTO”, in America del Nord, “IL GUERRIERO SILENZIOSO” e “DOTTOR ALOE”, i Russi “ELISIR DI LONGEVITA”.

Alessandro il Grande, ferito da una freccia nemica durante l’assedio di Gaza, fu curato, grazie ad un suo consigliere particolare, Aristotele, con unguento a base di olio di Aloe.

I Cinesi, così come i loro cugini Giapponesi, sono affezionati all’Aloe e la utilizzano sotto diverse forme. Da secoli l’Aloe è stata utilizzata specificamente per trattare le scottature e le malattie della pelle.Il farmacista di LI SHIH-SHEN (1518-1593), cita l’Aloe come una delle piante contenenti proprietà terapeutiche e la chiama “IL RIMEDIO ARMONIOSO”.

Battezzata da Cristoforo Colombo “LA MEDICINA IN VASO”, il succo d’Aloe permise di salvare numerosi marinai spagnoli a bordo della Santa Maria.

PARACLAY, il celebre medico del Rinascimento, scoprì le qualità dell’Aloe in Italia, a Salerno e nel corso dei suoi viaggi in Portogallo e in Spagna. In una lettera ad AMBERG fece il seguente elogio: “Questa misteriosa e segreta Aloe guarisce le scottature e gli avvelenamenti del sangue”.

Furono le missioni dei gesuiti portoghesi e spagnoli, dopo i primi esploratori, che introdussero la coltura dell’Aloe in America, in Africa e in Estremo Oriente. Prima di conoscere le sue molteplici proprietà, gli Indiani, che si erano convertiti, la chiamavano “L’ALBERO DI GESU”.

Dominique LARREY, chirurgo a capo degli eserciti napoleonici in Egitto, apprese le virtù dell’Aloe quando fu testimone della guarigione miracolosa di un’orribile ferita del suo mammalucco, provocata da un marabù. Egli utilizzava la sua spada per tagliare le foglie di Aloe per curare i famosi veterani della Grande Armata. Questo aneddoto è all’origine dell’espressione “sciabolare l’Aloe” (Archivi dell’Ospedale di Val di Grace”.

 

In molti paesi in cui la medicina moderna occidentale non ha sostituito le medicine tradizionali, l’Aloe rimane la pianta medicinale per eccellenza.

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